7 febbraio 2017

STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UNA LUCCIOLA L'UMANITÀ: ECCO LE STORIE CHE RACCONTÒ!




LA STORIA DI UNA NOTTE DI STRANI RUMORI

Tanto tempo fa c'era una fattoria dove abitava un giovane contadino. Oltre a coltivare la terra allevava molte bestie: cavalli, maiali, pecore, mucche...

La fattoria era in un luogo deserto, intorno c'erano solo prati, boschi e colline.

La vita trascorreva tranquilla, i giorni si ripetevano uguali, finché una notte il giovane sentì un rumore che non aveva mai udito prima. Anziché starsene sotto le coperte a riaddormentarsi, gli venne la curiosità di sapere da dove provenisse quel rumore.

Si alzò dal letto, si tolse il pigiama e la berretta, si rimise la tuta da lavoro e uscì fuori. Prima però prese il fucile dall'armadio e una torcia dal cassetto.

Il cielo quella notte era nuvoloso, la luna non si vedeva, tutto era buio. Facendo molta attenzione, guardò intorno alla casa e non vide nulla. Allora pensò che quel rumore arrivasse dal bosco. Così iniziò a inoltrarsi tra le folte querce.

Di nuovo sentì quel rumore e questa volta era molto più forte e ancora più inquietante. Così inquietante che si fermò in preda al panico. E pensò che se il rumore era così forte, significava che si stava avvicinando alla fonte della sua preoccupazione.

Caricò il fucile, spense la torcia e aspettò che il rumore si ripresentasse.

Dopo poco sentì un grido e altri rumori che sembravano quasi dei pianti.

Il cane che il giovane contadino teneva legato alla catena cominciò ad abbaiare come impazzito. Anche i cavalli iniziarono a nitrire e le pecore si svegliarono belando come se fossero caproni.

Nel frattempo le nuvole si spostarono e la luna illuminò la notte con una luce pallida.

A quel punto, sempre più impaurito, il giovane contadino sparò due colpi di fucile in aria e scappò verso la fattoria, inciampando nelle radici degli alberi e graffiandosi con i rovi.

Rientrato in casa, chiuse con il chiavistello tutte le porte e si acquattò vicino alla finestra per vedere fuori.

Si alzò il vento, che cominciò a sibilare sbattendo le persiane del piano di sopra. Sembrava una notte maledetta, ci mancavano solo più le streghe in giro e gli orchi nel cortile.

Il giovane contadino si diede un pizzicotto per vedere se tutto quello era solo un brutto incubo oppure la sua vita era veramente in pericolo. Pizzicandosi provò dolore, segno che era tutto spaventosamente reale.

Intanto nel bosco si sentì di nuovo quel verso e questa volta sembrò che provenisse da tante parti. Come se ci fosse un'eco. A quel punto dal panico e dalla paura svenne.

Il giorno dopo, quando si riprese dalla nottataccia, il giovane contadino uscì per capire che cosa fosse successo quella notte. E scoprì che tra gli alberi nel bosco, una cinghialessa aveva partorito 10 cinghialini. Del padre cinghialone nessuna traccia. Dei nonni e dei cugini neppure.

Vide che 4 cinghialotti erano maschi, 5 cinghialine erano femmine e 1 non si capiva tanto bene. A quel punto tornò in casa, fece un bel fiocco con un nastro azzurro, un altro con un nastro rosa e li appese vicino agli alberi tra cui la cinghialessa aveva partorito. Poi, stanco come se avesse partorito lui, si addormentò nel letto felice e contento sognando di abbuffarsi di polenta e cinghiale!



LA STORIA DI ANNA MARIA

C'era una volta una famiglia povera.
Il papà andava ogni giorno a lavorare, partiva alle 3.30 del mattino e tornava alle 23.30 di sera.
La mamma andava a fare la baby sitter e quindi la loro bambina di nome Anna Maria andava dai nonni per circa 9 ore al giorno.

Anna Maria era piccola, un brutto giorno il padre perdette il lavoro, la mamma non riusciva più a mantenere la bambina.
Anna Maria fu data in adozione; dopo un po' Anna Maria si dimenticò dei suoi veri genitori.

Da grande iniziò a ballare e ogni giorno andava a lezione di danza.
Diventò una grande ballerina e iniziò a non parlare con le parole ma con la danza.
Un giorno le dissero che poteva ballare in coppia con un ballerino bravissimo e famosissimo che si chiama Davide Devikc: anche lei diventò famosissima.

Così Anna Maria, quando raggiunse i 25 anni, si ricordò dei suoi veri genitori e li volle cercare; ci riuscì e purtroppo erano sempre molto poveri.
Lei volle dare loro i soldi per comprare una grande casa e con tutto quello che serviva, lei poteva farlo perché guadagnava tanto.
Così la famiglia non era più povera ed era abbastanza ricca per sopravvivere.
E vissero felici e … insieme!
                                 
LA STORIA DI HENNA




LA STORIA DI TAISSA 



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